Costruire o non costruire…? Questo è il dilemma ! ( seconda puntata )
Cari concittadini, ricorderete che nella scorsa edizione delle nostre “news” abbiamo sollevato un dibattito relativo alla fattibilità di un’opzione “zero” nelle edificazioni in città. Cioè se questa sia compatibile con gli equilibri di bilancio e l’erogazione di servizi di qualità ai cittadini.
Con una politica meno spendacciona e più oculata e se rimanesse inalterato il livello attuale della popolazione probabilmente sì. Ma dobbiamo ricordare che le edificazioni già autorizzate comporteranno un aumento della popolazione importante, portandola almeno a 50.000 abitanti nei prossimi anni. E se per alcuni servizi si potranno avere “economie di scala”, tipo il trasporto pubblico i cui bus forse saranno più pieni, per altri si vedrà un incremento proporzionale della spesa. Ad esempio i servizi sociali, la spesa per i quali incide sempre più sul bilancio comunale. O l’anagrafe, la pulizia e manutenzione delle strade ecc.
Ma il problema più grosso riguarda le implicazioni derivanti dall’Accordo di Programma relativo al centro commerciale; in sede di assestamento di bilancio l’assessore Coari ha dichiarato che lo stesso porterà alle casse comunali 3 milioni di euro di oneri e altrettanti annui di ICI. Ma questo non sarà a costo zero per la collettività, i costi indotti dalla presenza del Centro commerciale non saranno irrilevanti, e le tasse extra incassate saranno per lo stesso consumate. Il fatto più rilevante riguarda inoltre la costruzione del secondo lotto della c.d. “viabilità speciale”, finanziata ( così vi hanno fatto credere ) dall’Accordo con Percassi. Il costo originario di 85 milioni di euro a carico dello stesso, già in fase di sottoscrizione dell’Accordo lo scorso marzo era lievitato a 120, ma la differenza non la sborsa lui. Il ritardo nel completamento del primo lotto la cui costruzione è iniziata 20 anni fa è sotto gli occhi di tutti, e già da noi e da altri consiglieri di opposizione denunciato più volte; lo stesso sindaco in un’intervista ha spostato al 2013 la presunta apertura del centro commerciale originariamente prevista nel 2012. Più il tempo passa, più i costi della viabilità crescono e il centro commerciale potrà comunque essere aperto prima del completamento del secondo lotto. Le strade possono attendere, lo shopping no !
E qui sta l’inghippo : l’Accordo prevede che se i costi della viabilità crescono, i sottoscrittori ( Regione, Provincia e Comune ) dovranno farsene carico proporzionalmente. E il Comune reperirà le risorse da iniziative edilizie nell’area della Cassanese; cioè dalla lottizzazione del Golfo Agricolo, l’unica area ancora libera, e su cui guarda caso il solito Percassi ha fatto “comunella” con il senatore PDL Cantoni, storico proprietario dell’area. Non certo dalla riqualificazione dell’area ex-CISE, i cui oneri finanzieranno a malapena la bonifica dell’area.
Questa è l’essenza dell’ipoteca sul nostro territorio che questa amministrazione lascia in eredità. La necessità di reperire risorse per completare la viabilità speciale sarà l’ennesima scusa per lottizzare l’ultima area verde, la costruzione del centro commerciale non basterà. Come potrà il Comune resistere alle pressioni di Provincia e Regione ? Ci diranno…con un megacentro commerciale e la Brebemi che incombe DOBBIAMO completare la strada…se no sarà il caos. L’opzione “zero” è bella ma purtroppo non esiste, a meno di aprire un contenzioso con i livelli superiori di governo : le scelte politiche dell’Accordo PDL-PD ci hanno condannato per l’eternità.
MilanoSantaMonica, la beffa ai cittadini continua
In diverse occasioni abbiamo evidenziato la beffa elettorale consumata nel 2005 ai danni dei cittadini segratesi, con la bufala della “casa per tutti” a prezzo calmierato. Lo stato del cantiere di Milano Santa Monica è sotto gli occhi di tutti, la rotonda sulla Cassanese e l’interramento dell’elettrodotto finanziati a scomputo di oneri sono tuttora un miraggio; la consegna delle prime case prevista entro fine anno spostata a primavera, perché la rete del teleriscaldamento non esiste. E la case sono cattedrali nel deserto del nulla…Intanto 150 famiglie sono in attesa, i costi degli appartamenti assegnati in edilizia convenzionata lievitano continuamente per gli adeguamenti ISTAT, chi ha venduto la propria casa ora è dovuto andare in affitto, chi non l’ha venduta si trova ad affrontare le difficoltà di vendita e la diminuzione dei prezzi causata dalla crisi economica. E l’amministrazione comunale cosa fa ? Paola Monti ed io l’abbiamo chiesto al Sindaco con un’interrogazione che vi alleghiamo insieme alla sua non-risposta. Leggetele e capirete il perché della rabbia dei molti cittadini ingannati presenti in aula consiliare la scorsa settimana.
Siamo sicuri che gli aerei a Redecesio siano così silenziosi ?
Il 6 maggio scorso la Commissione aeroportuale ha finalmente raggiunto un accordo sulla distribuzione nel territorio adiacente a Linate delle rotte, e sui conseguenti limiti per il rumore. La teoria dice che a Redecesio i 65 db, limite di legge per le aree residenziali, non vengono raggiunti; le orecchie dei cittadini sostengono il contrario. Chi misura effettivamente la situazione ? Dove sono le centraline promesse ? L’unica certezza è che questa “diminuzione per legge” della soglia di rumore sia servita solo a permettere che nella lottizzazione di Redecesio Est l’albergo previsto nel progetto originario potesse scomparire per far posto ad altre residenze. Un po’ come si fa per rendere balneabili le acque inquinate…si abbassano i limiti di legge dei valori degli agenti inquinanti. Anche su questo argomento abbiamo presentato un’interrogazione che vi alleghiamo…la risposta ricevuta anche qui è stata quanto mai vaga e poco soddisfacente. Le centraline di rilevamento sono state “ordinate al fornitore”…
Il PD e le liste civiche : due pesi e due misure ?
Domenica scorsa si sono tenute le consultazioni riservate agli iscritti del Partito democratico per il rinnovo dell’assemblea provinciale milanese. Potrete capire la sorpresa nel trovare fra i candidati della lista “franceschiniana” il nome di Paolo Micheli, già membro dell’assemblea ma oggi fondatore di Segrate Nostra. Movimento la cui presenza come lista civica alle prossime elezioni e la sua candidatura a sindaco è stata da lui stesso confermata, dopo aver dichiarato di avere lasciato il Partito Democratico e averne rifiutato la candidatura a sindaco. La sorpresa deriva dal fatto che Paola Monti ed io, regolarmente eletti nel 2007 alle primarie nel coordinamento cittadino del PD, ne siamo stati estromessi dopo esserci rifiutati di sciogliere il gruppo consiliare di Aria Nuova. Come è noto scelta maturata in dissenso con l’accordo politico PDL-PD mirato alla costruzione del megacentrocommerciale. Noi “cacciati” dal PD… e Paolo Micheli che fonda una lista concorrente del PD solo 4 mesi prima delle elezioni addirittura candidato all’assemblea provinciale ? Due pesi e due misure da parte della dirigenza cittadina del PD ? O più probabilmente la nostra ipotesi sollevata a settembre che Segrate Nostra non fosse una lista civica bensì “civetta” non era priva di fondamento ? Bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga come prima ? Il Principe di Salina docet…ai diretti interessati l’onere di spiegare questa ennesima contraddizione se lo vorranno fare, magari sul nostro blog…
Cordiali saluti a tutti !
Cesare Lenisa
Capogruppo in Consiglio Comunale
Aria Nuova per Segrate
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